Codice a barre prodotti alimentari: come creare un'etichetta perfetta
- Alkam

- 15 lug 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 17 lug

Dal supermercato alla filiera produttiva, il codice a barre nei prodotti alimentari è uno strumento indispensabile. Non si tratta solo di un sistema per velocizzare il passaggio in cassa, ma di un elemento chiave per garantire tracciabilità, sicurezza e conformità normativa. L’utilizzo del codice a barre ci permette di semplificare ed ottimizzare qualsiasi processo, riducendo l’errore umano e automatizzando procedure ripetitive e noiose.
In questo articolo scoprirai a cosa serve, quali tipi di codici vengono utilizzati nel settore food, quali errori evitare in fase di stampa e perché è fondamentale verificarne la qualità.
Indice
Cos’è un codice a barre e come funziona?
A cosa serve il codice a barre sui prodotti alimentari?
Tipi di codici a barre usati nel settore alimentare
Codice a barre prodotti alimentari: consigli per la stampa
Verifica di un codice a barre: a cosa serve?
Normative e standard da rispettare
FAQ
Conclusioni
Cos'è e come funziona il Codice a Barre?
Il codice a barre rappresenta il Sistema di Identificazione Automatica più diffuso e non esiste settore che non ne preveda l’uso.
Si calcola infatti che siano oltre 10 miliardi le etichette con codici a barre letti ogni giorno nel mondo, ma questi numeri sono destinati a crescere esponenzialmente.
Nel dettaglio, l'etichetta con codice a barre è diventato un elemento strategico di una confezione prodotto, in quanto, soltanto attraverso la sua lettura il prodotto può essere riconosciuto con assoluta precisione.
Proprio per questo motivo è spiacevole incappare in errori meno noti, rovinandone l'efficacia.
La leggibilità di un codice è influenzata da una serie di fattori sia tecnici che ambientali. Sebbene un codice a barre possa non presentare difetti evidenti all’occhio umano, incongruenze nel codice, superficie del materiale o anche il posizionamento del lettore rispetto al codice possono provocare delle non letture.
La causa principale di codici a barre illeggibili è spesso dovuta ad un numero circoscritto di problemi che possono essere risolti con adattamenti del codice a barre o della tecnologia utilizzata per decodificarlo.
Nel settore alimentare è usato per identificare univocamente i prodotti lungo tutta la catena di distribuzione. Serve non solo a facilitare le operazioni di vendita, ma anche a garantire la corretta tracciabilità di ogni articolo, dalla produzione alla vendita al dettaglio.
A cosa serve il codice a barre sui prodotti alimentari?
Nel comparto food, il codice a barre ha diverse funzioni strategiche:
Traccia ogni lotto di produzione
Semplifica la gestione logistica
Evita errori di spedizione o stoccaggio
Garantisce conformità con gli standard della GDO
Consente il richiamo immediato in caso di prodotti difettosi
È un elemento essenziale per chi opera nella trasformazione, confezionamento o distribuzione alimentare.
Tipi di codici usati sulle etichette alimentari
I codici a barre più diffusi nel settore food sono:
EAN-13: il più comune nella vendita al dettaglio, identifica il prodotto in modo univoco.
GS1-128: usato per informazioni logistiche come data di scadenza, peso netto, numero di lotto.
GS1 DataBar: adatto per prodotti freschi sfusi o a peso variabile.
QR Code: usato per fornire al consumatore informazioni aggiuntive, ma non sostituisce il codice GS1.
Codice a barre prodotti alimentari: consigli per la stampa
La stampa di codici a barre sull'etichetta è possibile ma non per tutti gli accostamenti cromatici, per una questione di leggibilità del prodotto finale.
Un codice a barre nero su sfondo bianco è la combinazione più collaudata, perché avendo maggior contrasto, ne facilita la lettura.

In generale si può dire che lo sfondo del codice a barre deve essere molto luminoso, ma non metallizzato, e le barre devono essere scure e ricche di contrasto rispetto allo sfondo scelto.
Occorre ricordare che la funzione primaria di un codice a barre è quella di portare dei dati dal punto in cui vengono originati al punto in cui devono essere captati.
Pertanto un codice a barre è un collegamento di importanza vitale nella catena di comunicazione dati di qualsiasi applicazione.
Se fallisce, la catena si interrompe.
Errori da evitare nella stampa dei codici a barre
Stampare correttamente un codice a barre è fondamentale per garantirne la leggibilità. Errori comuni:
Contrasto insufficiente tra barre e sfondo
Dimensioni non conformi agli standard
Posizione errata sull’imballaggio
Inchiostro mal distribuito
Materiali non idonei o riflettenti
Anche un codice apparentemente “leggibile” può risultare inaffidabile per i lettori scanner della GDO o della logistica.
Verifica di un codice a barre: a cosa serve?
Stampare correttamente un codice a barre è fondamentale per garantirne la leggibilità. La verifica è un controllo tecnico che misura parametri come:
Contrasto di stampa
Allineamento delle barre
Modulazione del simbolo
Percentuale di difetti
Come etichettificio disponiamo di un'idonea strumentazione per la verifica dei codici a barre stampati.
Anche un codice apparentemente “leggibile” può risultare inaffidabile per i lettori scanner della GDO o della logistica.
Pertanto, la verifica dei codici a barre è uno strumento molto utile da aggiungere alle procedure di controllo della qualità, allo scopo di garantire che siano perfettamente leggibili durante l’intero percorso di fornitura.

Quando i codici a barre sono stampati male o danneggiati e la qualità del codice è così compromessa che il lettore non riesce a decodificare, la perdita di dati può avere conseguenze disastrose sul processo logistico.
La verifica rappresenta un “assistente” importante per chi stampa etichette con codice a barre e per chi lo riceve per stabilire se si è raggiunto almeno il livello di qualità convenuto per l’accettazione.
Come si esegue la verifica di un codice a barre?
Il controllo di qualità di un codice a barre viene effettuato con apposite attrezzature, cercando di verificare con regolarità la produzione per garantire un buon risultato.
Possediamo infatti tutta la strumentazione del caso per effettuare la verifica, consegnando al termine del processo, un certificato di qualità dei codice a barre stampati, rispetto alla norma ISO/IEC 15426-1:2006.
Questo ci consente di fare un lavoro in prestampa di miglioramento del codice a barre, per migliorarne la lettura, tenendo conto di fattori tecnici come:
Tecnologia di stampa dell’etichetta
Materiale utilizzato
Diversa distorsione
Diversa quantità di inchiostro depositato

Nel dettaglio, controlleremo innanzitutto se il codice corrisponde esattamente a quanto richiesto, il contrasto di stampa, le dimensioni delle barre, la presenza in percentuale di difetti sulle barre, sugli spazi, la modulazione e naturalmente il grado generale del simbolo che ci fa capire con che facilità riusciremo a leggerlo o meglio se riusciremo a leggerlo al primo passaggio, che è quanto viene richiesto generalmente dagli standard internazionali.
Quali sono i benefici della Verifica del Codice a Barre?
Il più grande vantaggio offerto dalla verifica è senza dubbio legato alla sicurezza che l'etichetta con il codice a barre funzionerà nel modo previsto in tutte le fasi di transito del prodotto lungo la catena di distribuzione, in modo da portare ad un rapporto fornitore-cliente senza problemi.
In sostanza verificare la qualità di un codice a barre è fondamentale, perché previene errori di stampa e imprecisioni, garantisce il produttore nel codificare secondo le normative internazionali, elimina resi e merce invenduta da ri-etichettare e migliora la buona immagine aziendale.
Normative e standard da rispettare
I principali riferimenti normativi sono:
GS1: standard globali per la codifica e la tracciabilità
ISO/IEC 15426-1: specifiche per la verifica della qualità dei codici a barre
Norme di filiera richieste da GDO, piattaforme logistiche e grossisti alimentari
Senza conformità, il rischio è che il prodotto venga respinto o comporti inefficienze nei processi di distribuzione.
Domande frequenti (FAQ)
È obbligatorio il codice a barre sui prodotti alimentari?
Non esiste un obbligo normativo universale, ma è fortemente richiesto dalla distribuzione e dalla logistica. È quindi di fatto indispensabile per chi opera nel settore alimentare a livello B2B.
Quale codice a barre si usa per i prodotti alimentari?
Dipende dalla fase e dal tipo di prodotto. L’EAN-13 è usato per la vendita, il GS1-128 per le informazioni logistiche, il DataBar per prodotti freschi e sfusi.
Come si ottiene un codice a barre per un nuovo prodotto?
Registrandosi presso GS1 Italy si ottiene un prefisso aziendale da cui generare codici GTIN/EAN. Ogni referenza va codificata in modo univoco.
Come posso essere sicuro che il codice sia leggibile?
Con una verifica tecnica tramite strumenti certificati, come quelli usati da Alkam. È l’unico modo per garantire la leggibilità del codice lungo tutta la filiera.
Un codice QR può sostituire un codice a barre?
No. Il QR è utile per comunicazione o tracciabilità estesa al consumatore, ma il codice GS1 è indispensabile per la logistica e la vendita.
Conclusioni
Il codice a barre nei prodotti alimentari non è un semplice dettaglio tecnico, ma un elemento strategico che influisce su efficienza logistica, sicurezza alimentare e conformità normativa. Comprendere quali codici utilizzare, come stamparli correttamente e come verificarne la qualità è essenziale per chi opera nella produzione, trasformazione o distribuzione di alimenti. Investire in etichette affidabili significa evitare blocchi, resi o errori lungo la filiera e trasmettere professionalità ai propri clienti.
Se hai bisogno di supporto nella stampa di etichette con codice a barre conforme agli standard GS1, siamo pronti ad aiutarti con competenza e soluzioni su misura: clicca qui per contattarci.




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